Finanziamenti agevolati: un'odissea per le aziende
Il problema
Come si è visto dalle testimonianze e dagli articoli di questi giorni, è ormai manifesta la difficoltà delle aziende ad ottenere i finanziamenti che dovrebbero essere agevolati dai decreti Cura Italia e Liquidità.
Contrariamente a coloro che pensano che basti compilare un veloce modulo per ottenere liquidità immediata, le domande di garanzia sono in aumento, lo stato concede le garanzie, ma le banche non finanziano, ovvero finanziano i soliti soggetti cioè chi non ha bisogno di soldi.
Cosa sta realmente accadendo?
Di seguito riassumiamo quello che si può desumere dal Sole24 ore di questi giorni:
- le banche non hanno liquidità infinita per i loro prestiti;
- le banche devono ottenere rendimenti in linea con quelli attesi dagli azionisti (è un valore che viene messo per iscritto);
- i prestiti garantiti dallo Stato per la banca generano rendimenti sub-ottimali rispetto alle aspettative degli azionisti;
- l’ufficio di risk management delle banche nei modelli di valutazione tiene conto della probabilità di fallimento dello stato: la probabilità di default dell’Italia è ovviemanete aumentata (vedi il downgrade ad opera di Fitch) e questo si traduce in maggiori rischi su tutti i prestiti garantiti.
Insomma ... come sempre è un discorso trade-off tra rischio e rendimento, per cui:
- a parità di soggetti con garanzia dello stato la banca, dopo un istruttoria sulla valutazione rei rischi, finanzia i soggetti meno rischiosi in modo da compensare con il minor rischio il minor rendimento dell’operazione;
- la necessità di fare questa istruttoria rende molto lento il processo di erogazione e permette alla banca di menare il can per l’aia con i soggetti più rischiosi;
- la situazione è ancora più grave sui prestiti garantiti al 80% o 90% per i quali la banca sconta rischi ancora maggiori (ad oggi su questo tipo di prestiti le banche sono ancora silenti).
Tralasciando i fortunati, le imprese e le associazioni di categoria si stanno lamentando con il governo che i soldi per le aziende non arrivano perchè la banche creano degli ostacoli.
La soluzione
SOLUZIONE DEL GOVERNO: AUTOCERTIFICAZIONE
Sarà l’imprenditore in fase di domanda a dover portate documentazione che comprovi alla banca che la richiesta di liquidità è da ricollegarsi all’emergenza Covid e non ad una situazione di crisi pregressa.
Come? Ovviamente con l’andamentale di Centrale Rischi e probabilmente con un piano (budget di tesoreria) che attesti la capacità di ripagare i debiti.
CHI FORNIRÀ GLI ELEMENTI PER L’AUTOCERTIFICAZIONE ALL’AZIENDA?
Le aziende più grandi, appoggiandosi a servizi tipo GhostCFO, ma quelle più piccole dovranno chiedere ad un consulente ... e qui torniamo al discorso affrontato più volte:
più passa il tempo più maturano i presupposti perché il commercialista diventi un consulente delle sue aziende, utilizzando la piattaforma FinancialAssistant come strumento imprescindibile di questa nuova attività.