Riforma della crisi d'impresa e dell'insolvenza: approvato in esame definitivo il decreto legislativo

Riforma della crisi d'impresa e dell'insolvenza: approvato in esame definitivo il decreto legislativo

Il Consiglio dei Ministri n.37 del 10.01.2019 ha approvato in esame definitivo, un decreto legislativo che, in attuazione della legge del 19 ottobre 2017, n. 155, introduce il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

In attesa della pubblicazione del testo definitivo in Gazzetta Ufficiale, si pubblica in allegato il testo approvato, in cui sono evidenziate in grassetto le modifiche rispetto al testo varato a novembre e inviato al parlamento per i pareri.

Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenzaCodice della Crisi d'Impresa in attuazione della Legge fallimentare 155/2017

In generale, il Codice ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali, con due principali finalità: consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese e salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa dovuto a particolari contingenze.

Nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza

Come si legge nel comunicato stampa pubblicato dal Governo, il testo contiene le seguenti novità:

  • si sostituisce il termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale” in conformità a quanto avviene in altri Paesi europei, come la Francia o la Spagna, al fine di evitare il discredito sociale anche personale che anche storicamente si accompagna alla parola “fallito”;
  • si introduce un sistema di allerta finalizzato a consentire la pronta emersione della crisi, nella prospettiva del risanamento dell’impresa e comunque del più elevato soddisfacimento dei creditori;
  • si dà priorità di trattazione alle proposte che comportino il superamento della crisi assicurando continuità aziendale;
  • si privilegiano, tra gli strumenti di gestione delle crisi e dell’insolvenza, le procedure alternative a quelle dell’esecuzione giudiziale;
  • si uniforma e si semplifica la disciplina dei diversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia concorsuale;
  • si prevede la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali;
  • si istituisce presso il Ministero della giustizia un Albo unico nazionale dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione;
  • si armonizzano le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori;
  • si introducono disposizioni finalizzate a rendere più responsabili i manager nella gestione dell'impresa, facendo gravare su di loro la responsabilità verso i creditori, se il patrimonio risulta insufficiente;
  • si prevede la riduzione dei parametri con conseguente ampliamento numerico delle srl che dovranno provvedere alla nomina di sindaci e revisori.

Il testo tiene conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari.

Organo di controllo per le SRL

Con particolare riferimento a quest’ultimo intervento, nel dettaglio, viene introdotta una modifica al Codice civile, ai sensi della quale la nomina dell’organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società:

  • è tenuta alla redazione del bilancio consolidato;
  • controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti;
  • ha superato, per due esercizi consecutivi, uno dei limiti specificamente previsti (ovvero 2milioni di euro di ricavi o di attivo o personale oltre le 10 unità).

Statuti da adeguare entro 9 mesi

Da segnalare che, nell’ultima versione del testo di riforma, sono state introdotte ulteriori novità collegate a questo intervento ovvero:

  • diventano tre gli esercizi consecutivi entro cui i limiti non devono essere superati affinché l'obbligo di nomina del sindaco o del revisore venga meno;
  • si prevede che il monitoraggio riguardi i due esercizi antecedenti la scadenza per l'adeguamento dello statuto delle Srl alle nuove disposizioni, adeguamento, quest'ultimo, che dovrà avvenire entro 9 mesi dall’entrata in vigore della riforma.

 

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